AGGRESSIVITA’ VERSO SE STESSI
Abbiamo visto il tema della iper protezione, che ci porta a stare sempre sulla difensiva e, a un certo punto, diventa terreno di malattia.
Oggi vorrei proseguire nell’esplorazione guardando all’altra faccia della stessa medaglia, ovvero alle IPER AGGRESSIONI.
Perché desidero concentrarmi su questo? Perché ho avuto modo di osservare da vicino gli effetti sulla salute fisica, emozionale e mentale, di chi vive – senza neanche più accorgersene – pronto alla difesa, mettendo quindi in campo energicamente, in modo costante, L’ATTACCO.
Questo attacco, questa aggressione, viene per lo più percepita sempre come proveniente dall’esterno: molto (a volte tutto) quello che accade fuori viene percepito come un attacco:
- un attacco alle finanze e quindi al benessere economico,
- un attacco alla salute fisica,
- un attacco emotivo…
La cosa curiosa è che spesso si tratta di persone o molto aggressive, o terrorizzate dall’aggressività.
Mi concentro un momento su queste ultime, quelle terrorizzate dall’aggressività, e vi chiedo: è possibile che questo terrore dell’aggressività venga dal fatto che c’è un troppo pieno di auto-aggressività?
Ho parlato spesso di aggressività, di che cosa è, a cosa serve nella sua accezione neutra, vista come una energia vitale, e di che cosa invece ne facciamo sotto il condizionamento “sociale/educativo” di qualcosa che è “sbagliato” o è sinonimo di abuso o prevaricazione. Vi invito caldamente ad andare a risentire le puntate: mettete aggressività e animus nella ricerca e troverete i webinar dedicati.
Oggi però voglio portarvi ad una visione successiva: ho paura dell’aggressività degli altri quando sono iper-aggressivo con me stesso/a e non ho più soglia di tolleranza.
Come si agisce l’aggressività verso se stessi?
In tantissimi modi, piccoli, costanti, quotidiani che scavano come la goccia nella roccia, segnando il solco del dolore che diventa il letto del fiume delle nostre emozioni.
- Ci si aggredisce verbalmente (auto-rimproveri costanti ad alta o bassa voce).
- Ci si aggredisce fisicamente (senza rispettare i segnali del corpo).
- Ci si aggredisce emotivamente (non avendo maturato la funzione di ascolto e gestione delle emozioni, per cui le emozioni diventano esplosive – e ormai sapete come le emozioni impattino sul corpo fisico).
Ci procuriamo vere e proprie aggressioni:
- ci feriamo (in cucina un classico),
- un semplice raffreddore diventa una settimana di devastazione,
- un’emozione non riconosciuta diventa una corsa in bagno,
- e via via, una infiammazione cronica dell’intestino… e così via.
Questo troppo pieno di aggressività rivolta contro noi stessi – e non riconosciuta per quella che è – ci rende intollerabili l’aggressività che è di per sé una forza vitale, neutra, e fondamentale per andare nella vita.
Ad GREDERE (dal latino: andare verso).
L’aggressività non ha sesso: qualcuno la attribuisce al maschile, mentre il femminile dovrebbe essere sprovvisto… questo sempre nell’idea che aggressivo significhi abusivo, oppressivo, prepotente e quindi… nella visione della nostra società attribuibile al maschile.
Per chi ha già acquistato le matriclass sugli archetipi femminili e maschili e il webinar sulle differenti espressioni della forza tra maschile e femminile (sono sempre disponibili nello shop sul sito), sarà ormai chiaro che l’aggressività fa parte della natura umana ed è sana quando è allineata con la parte più autentica di noi.
La Guerriera e il Guerriero sono efficaci quando adgrediscono, vanno verso, combattono per ciò che è allineato con i loro valori: non sono mercenari… non combattono le guerre di qualcun’altra, ovvero non si muovono sulla base dei valori che non sono i loro.
Cosa che invece molti di noi fanno: e quindi mettiamo in campo un’aggressività che non è funzionale ad andare verso, ma una aggressività che ci difende “ma da chi? Da cosa?” Forse dal nostro non sapere dove stiamo andando? Forse dal nostro non essere allineati?
Riflessioni finali
Tornando dunque al tema di oggi, se hai la tendenza a sentirti attaccata dagli eventi della vita, puoi chiederti: da che cosa mi sto difendendo?
- Qualcuno potrebbe rispondere dall’ingiustizia,
- qualcuno dal tradimento,
- qualcuno dall’abbandono…
Ma cosa c’è sotto? Da cosa ti stai difendendo? E soprattutto, perché pensi che sia un attacco? Perché vivi quello che sta accadendo come un attacco dal quale devi difenderti?
E ora sai che più sei allenata/o a difenderti… più facilmente vedrai l’attacco dove non c’è, e più facilmente quell’attacco sarà più grande di quanto potrebbe, solo per confermare la tua strategia iperattacco/iper difesa.
Questi sono come sempre solo spunti. Se vuoi approfondire con un webinar dedicato o personalmente con me in sessione 1:1, scrivimi
Intanto, buona esplorazione!