IL BISOGNO DI RISOLVERE TUTTO

Metamedicina e Dintorni

7

IL BISOGNO DI RISOLVERE TUTTO

Una delle malattie da cui siamo affetti, in molti, e mi ci metto dentro anche io a volte, è il bisogno di risolvere tutto.

Se è vero che ci sono persone particolarmente predisposte al problem solving di natura, è anche vero che queste stesse persone a volte… diventano molto abili nel trovare problemi da risolvere là dove problemi realmente non ci sono, e là dove anche se ci fossero, DEVONO RISOLVERLI.

Ovvero, nel bisogno di risolvere tutto, spesso c’è un’urgenza data dall’incapacità o impossibilità di stare con… quello che c’è.


Il bisogno di risolvere tutto e la colpa

Oggi parliamo del bisogno di risolvere tutto, e ne parliamo sempre in coda a tutte le puntate che stiamo facendo sul tema della colpa. Perché vedremo, tra le tante cose che attivano il bisogno di risolvere tutto, c’è anche lei, la signora colpa, sempre presente.

Il bisogno di risolvere tutto è legato a tante ferite, ma certamente è più frequente in chi porta più accesa la ferita da tradimento. In questo caso, nella vita veste i panni di colui o colei che deve essere capace, affidabile, responsabile: “ci penso io!” è il suo motto! E quel “ci penso io” è intriso di bisogno di controllare, se stesso e gli altri (per non tradire e per non essere tradito). Ne consegue che da questo ipercontrollo scatta un’iperattivazione ogni volta che qualcosa, anche minuscola, un granello di polvere (metaforico e non solo), si presenta sulla loro strada. Immediatamente arriva l’input: risolvere il problema, granello di polvere.

Queste persone sono così abituate a vivere in questo modo che non si rendono conto di quanta energia e quanta fatica mettono nelle loro giornate, che sono votate al “risolvere problemi”. Ma anche in chi porta la ferita da ingiustizia, il problema non è giusto, deve essere risolto nel modo più giusto possibile. Da lì, un inanellarsi di ingiustizie piccole e grandi per controllare tutto e risolvere il problema, ripristinando giustizia!

Abbiamo parlato tante volte di queste due ferite (potete trovare le dirette relative), fatemi sapere se vi interessano, potrebbero tornare i “LAB sulle ferite emotive“. 😉


Il grande nodo

Il grande nodo è: prima di correre a cambiare le cose, imparare a stare con quello che c’è.
Come mi fa sentire vedere un problema? Che cosa è un problema per me? Quali emozioni e sentimenti risveglia dentro di me?

Ad esempio:

  • Paura di essere sopraffatta
  • Paura di perdere qualcosa (compresa la mia immagine)
  • Paura di sentirmi impotente
  • Paura di non essere capace
  • Paura che mi vedano diversa da come sono…

La paura dietro al bisogno di risolvere

Partiamo da qui: quando stai per correre a risolvere un problema, senza verificare prima che sia veramente un problema e senza sentire se è necessario risolverlo piuttosto che lasciare che faccia il suo corso:
COSA SCATTA DENTRO DI TE?
COME TI SENTI?
COSA TI MUOVE NELLA SOLUZIONE DI QUEL PROBLEMA?

Perché attenzione, ti sarai accorta che se ti muovi verso la soluzione di un problema mossa dalla paura, non farai altro che amplificare, ingigantire e complicare quel problema.


Gli eventi sono neutri

Ricorda: gli eventi sono neutri, il dramma lo fai tu.
E come abbiamo visto in quella puntata che vi invito ad andare a riascoltare (il titolo è “Prioritizzare gli eventi”), A VOLTE ABBIAMO BISOGNO DI CREARE IL DRAMMA.

Creare il dramma intorno a un problema è un’altra strategia inconscia che dà numerosi vantaggi al nostro personaggio. Eccone alcuni (altri scrivetemeli voi):

  • “Capitano tutte a me!”Vittima
  • Sentirsi in pericolo e rinforzare il personaggio che si deve difendere, perché la vita (o certe cose della vita) sono ingiuste e devo combattere.
  • Caricare di maggior intensità quel problema, per cui quando ne uscirò sarò un supereroe.
  • E se non ne uscirò vincente, non dovrò sentirmi in difetto, perché era un dramma tale che come avrei potuto uscirne vincitore? (Giustificazione della colpa).

E che altro vi viene in mente?


Il granello di polvere che diventa il problema

Vedete come tutti questi movimenti interiori contribuiscono a dare forma al “mostro problema”? Il famoso granello di polvere di cui sopra diventa “IL problema”, ovvero quel trigger che mi mette a nudo in tutte le mie paure.


Cosa fare: risolvere o prendere cura delle paure?

E allora che fare? Assalire il granello di polvere? O prenderci cura di quelle paure che il “fantomatico problema” mi sta mostrando?
Ricordiamoci che le cose che la vita ci porta, ce le porta per aiutarci ad aprire gli occhi su qualcosa, su una parte di noi stessi che non stiamo guardando.

Dunque, concentrarsi sul fuori non è particolarmente utile se non si fa un lavoro di connessione e pulizia dentro di ciò che ha proiettato fuori il “problema”.


Il lavoro interno che cambia l’esterno

Quando porto in neutro il dramma legato all’evento, perché ho visto quello che dovevo vedere, anche l’evento fuori può cambiare di qualità, gravità, consistenza…
E/o avrò acquisito una solidità interiore e un equilibrio emozionale tale da poterlo “incontrare” e “risolvere” per quello che veramente è da risolvere – la questione X e non più la “questione X” condita da YZK.


Conclusione: risolvere problemi per definirmi

È chiaro che se mi alzo al mattino pensando a quali problemi dovrò risolvere oggi (per dare un senso alla mia giornata e per confermare che io sono quella che risolve problemi, e per confermare che se non ci sono io, chi le fa le cose?), che cosa potrò trovare nella mia giornata?
Problemi!


Tutti i contenuti di questo articolo sono protetti da copyright. È vietata la riproduzione totale o parziale senza autorizzazione. È possibile condividere i contenuti citando sempre la fonte e il link originale Alexandra Francesca d’Alessandro.

Written-by-Alexandra-Francesca-D'Alessandro-Author

Scritto da Alexandra Francesca D’Alessandro

Alexandra Francesca D’Alessandro è una Metamedicina® International Consultant, Co-founder di Ciclika – The Joy of Being a Woman, Business Mentor, Trainer e Autrice. Con anni di esperienza nel campo della crescita personale e del benessere olistico, Alexandra offre consulenze specializzate per aiutare le persone a comprendere e risolvere i propri disagi fisici ed emotivi attraverso un approccio integrativo. La sua missione è supportare il benessere individuale e promuovere l’evoluzione personale. Scopri di più

Come posso aiutarti?
Prenota una sessione conoscitiva individuale

Leggi anche…

PUNTI DI APPOGGIO: NE HAI?

PUNTI DI APPOGGIO: NE HAI? Ieri mi sono svegliata con un gran mal di testa e sentivo il collo durissimo.Mi sono posta le domande tipiche che ci si fanno quando la testa duole e il collo si blocca. Ho ricevuto alcune risposte, ma il dolore era molto intenso e percepivo...

leggi tutto

NON CONFONDERE LO SFORZO CON LA FORZA

NON CONFONDERE LO SFORZO CON LA FORZA Si parla di forza: forza, determinazione, costanza, che provengono dalla volontà di dimostrare, come atto di violenza su se stessi, come sforzo. Oppure forza che proviene da uno spazio di integrità, determinazione e costanza che...

leggi tutto