NON CONFONDERE LO SFORZO CON LA FORZA

Metamedicina e Dintorni

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NON CONFONDERE LO SFORZO CON LA FORZA

Si parla di forza: forza, determinazione, costanza, che provengono dalla volontà di dimostrare, come atto di violenza su se stessi, come sforzo.

Oppure forza che proviene da uno spazio di integrità, determinazione e costanza che nascono dall’animus. Agire in allineamento con ciò che ci rende veramente forti.

Forza di espansione e forza di penetrazione: qual è la differenza?


La parola “forza” deriva dal latino “fortia”, che è il plurale neutro di “fortis”, che significa “forte” o “robusto”.
Il termine latino “fortis” ha il significato di “forte”, “valoroso”, “coraggioso”, e si riferisce a qualità di resistenza, potenza o solidità.

Sviluppo nella lingua volgare:

Forza” ha mantenuto il significato legato alla potenza fisica o morale, alla capacità di resistere o alla pressione esercitata su qualcosa.


La parola “volontà” ha un significato profondo e complesso, legato alla capacità dell’essere umano di decidere, scegliere e agire in modo consapevole e intenzionale. Ecco una descrizione dettagliata del significato:

Significato di “Volontà”

  1. Facoltà di Decidere e Agire:
    La volontà è la capacità mentale e spirituale di prendere decisioni e di agire secondo quelle decisioni. Rappresenta il potere interno di orientare le proprie azioni e scelte verso un obiettivo.
  2. Determinazione:
    Indica la determinazione e la fermezza con cui una persona persegue i propri obiettivi, nonostante le difficoltà o gli ostacoli. È spesso associata alla forza di carattere e alla capacità di mantenere l’impegno verso una scelta fatta.
  3. Desiderio Intenzionale:
    La volontà è anche vista come un desiderio intenzionale, il volere qualcosa in modo deliberato, che può riguardare sia obiettivi materiali che immateriali.
  4. Libertà di Scelta:
    La volontà è strettamente legata al concetto di libertà. È la facoltà di decidere autonomamente tra diverse possibilità di azione, esercitando il libero arbitrio.

Attenzione però a quando la volontà diventa un concetto morale e una strategia dell’ego per bypassare la nostra vera natura e “costringerci” a vivere una vita che non ci rappresenta.

Quando la volontà diventa un Aspetto Morale: quando è associata alla rettitudine e alla responsabilità delle proprie azioni. Una “buona volontà” implica agire secondo principi etici e valori morali.

La parola “volontà” deriva dal latino “voluntas, voluntatis”, che significa “volere”, “desiderio”, “intenzione”. Questo termine latino è strettamente legato a “velle”, che significa “volere”.

Quindi la volontà è tale e la forza è tale solo quando sono connesse:

  • al desiderio
  • all’intenzione chiara
  • alla libertà di scelta
  • allo spirito, all’animus

Sono certa che avrete sperimentato tutti almeno una volta nella vita la differenza tra agire per forza di volontà in qualcosa che CREDEVATE DI DOVER FARE e in qualcosa che SENTIVATE PROFONDAMENTE DI DOVER FARE.

Quando CREDEVO di dover fare, essere qualcosa, entro nello sforzo.


Torniamo ancora una volta sul concetto di sforzo. Lo abbiamo già visto in una puntata dedicata che vi linkerò in fondo, ma…

Deriva dal verbo italiano “sforzare”, che a sua volta proviene dal latino “exfortiare”.

  • “Exfortiare” è composto dal prefisso “ex-“ (che indica “fuori”, “oltre”) e “fortis” (che significa “forte”, “robusto”).
  • L’idea è quella di “portare la forza fuori”, “applicare forza” tanto a livello fisico quanto mentale.

Ma la discriminante è: verso cosa o contro cosa portiamo fuori questa forza?

Molti di noi hanno imparato a mettere sforzo – a portare fuori la propria forza contro se stessi – contro la propria natura, contro i propri desideri, la propria libertà, il proprio spirito.

Quindi, paradossalmente, spesso nella vita mettiamo sforzo contro quella che sarebbe la nostra volontà e la nostra forza (quelle che abbiamo visto devono essere connotate da desiderio, intenzione chiara, libertà di scelta, spirito, animus).

Ed è così che lo sforzo diventa qualcosa che ci logora, ci consuma, ci divora, perché va contro la nostra stessa natura, va contro il nostro spirito, il nostro coraggio. Ed è così che alla fine…
ci si ammala, o si sente di non comprendere più il senso della vita.
Perdiamo focus, perdiamo interesse, perdiamo ANIMUS. Ci alziamo la mattina e, facendo uno sforzo sovrumano su noi stessi, cerchiamo di portarci nel mondo e portarci a casa la giornata.


E che cosa ne è dei nostri desideri, della chiarezza delle nostre intenzioni, della libertà di scelta che tutti noi abbiamo ma che la maggior parte ormai crede di non avere e non aver mai avuto?

La libertà di scelta viene proprio dal riaccendere in noi la volontà legata al desiderare intenzionalmente, al coraggio, alla potenza, alla stabilità che sprigioniamo quando torniamo in possesso della nostra forza, che è prima di tutto una forza dello spirito e poi diventa forza della mente, del fisico, emotiva, etc.

Aderendo al concetto di volontà priva di animus, diventiamo vittime e carnefici di noi stessi.
Anche quando non c’è più nessuno fuori a chiederci, pretendere, spingere, forzare… impariamo a farlo da soli, credendo che questo sia l’unico modo per essere efficaci, attivi, vivi.

Quando incameriamo questo tipo di dinamiche di funzionamento, arriviamo ad avere paura che se non facciamo forza (intesa come atto violento e non come atto di cuore) su noi stessi, non faremo nulla nella vita, o ci arrenderemo alla pigrizia, al non fare. Quante persone vivono addirittura nello spauracchio della depressione e si forzano (senza spirito) solo per allontanarsi da questo fantasma?


Il punto è che più cerco la fuga, usando volontà e forza senza spirito, più rischio un giorno di cadere fragorosamente, perché HO BISOGNO DI SPIRITO!

Tutto quello di cui abbiamo bisogno è ANIMUS, che unisce lo spirito alla materia.

Se abbiamo solo spirito, non mangiamo.
Se abbiamo solo materia, non respiriamo.

L’animus è, per come la vedo io, il connettore.


Ecco perché ho creato il percorso ANIMUS: perché desidero profondamente che più persone possibili possano risvegliare dentro di sé tanto lo spirito quanto la capacità di portarlo in azione nelle cose quotidiane.

Un animus acceso, un fuoco interiore acceso, ci permette di tornare in possesso della nostra FORZA (quella vera, reale, pulita, allineata) e della nostra VOLONTÀ (quella al servizio del nostro Sé superiore e non di un Ego impaurito che usa la volontà per dimostrare che è migliore o peggiore di qualcuno, e così via).

Se siete nuovi su questo canale e di Ego ancora ne sapete poco, vi rimando alle varie puntate dedicate e vi annuncio che sto per scegliere le prossime date per il seminario di Metamedicina Mentale-Ego online, per questo autunno.

Ma per chi ha già un po’ di familiarità con le trappole dell’ego, l’invito è: adesso riaccendi il tuo fuoco e porta la tua meravigliosa forza, volontà, desiderio, intuizione, capacità di scelta allineata con il tuo vero sé… con ANIMUS.


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Scritto da Alexandra Francesca D’Alessandro

Alexandra Francesca D’Alessandro è una Metamedicina® International Consultant, Co-founder di Ciclika – The Joy of Being a Woman, Business Mentor, Trainer e Autrice. Con anni di esperienza nel campo della crescita personale e del benessere olistico, Alexandra offre consulenze specializzate per aiutare le persone a comprendere e risolvere i propri disagi fisici ed emotivi attraverso un approccio integrativo. La sua missione è supportare il benessere individuale e promuovere l’evoluzione personale. Scopri di più

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