“Non ho bisogno di nessuno” – La dipendenza emotiva

Metamedicina e Dintorni

7

“Non ho bisogno di nessuno” – La dipendenza emotiva

Oggi partiamo da questo assunto che si è innestato in molte persone secondo cui “non avere bisogno di nessuno” è sinonimo di indipendenza e scopriamo come sotto “non ho bisogno di nessuno” ci sia in realtà una forte dipendenza.

Pronti? Andiamo!


Cosa significa avere bisogno?

Spesso parliamo di bisogno in senso utilitaristico e diciamo che è sbagliato stare con qualcuno per bisogno, e che dobbiamo imparare ad essere autonomi, a fare da soli, a bastare a noi stessi, a non chiedere, etc…

Ma la verità è che l’essere umano, per evolvere, per compiere il suo viaggio dell’eroe, ha bisogno dell’altro. Ha bisogno dell’altro per:

  • Specchiarsi
  • Confrontarsi
  • Scambiare
  • Andare oltre il suo piccolo ego

In sostanza, per conoscere se stesso.

Attenzione quindi all’illusione del “NON HO BISOGNO DI NESSUNO”, soprattutto quando è figlio di un ego che “vuole proiettarci” dalla possibilità di crescere, cambiare, morire e rinascere a noi stessi. L’ego tende a tenerci in sopravvivenza ed è terrorizzato dalla morte come dalla rinascita, ma l’anima non può fare a meno di questo movimento di trasformazione. Quando questo movimento le viene impedito per troppo tempo, il veicolo corpo si ammala.


Chiarezza sul concetto di “dipendere”

Dipendere non significa di per sé avere bisogno.

Dipendere significa credere che…

Significa essere legati a tripla mandata a ciò che crediamo. Questa è la forma più profonda, subdola e radicata di dipendenza che tocca tutta noi.

Dipendiamo da ciò che crediamo vero/falso/giusto/sbagliato

Per esempio:

  • Credere che non posso farcela da sola
  • Credere che ho bisogno di qualcuno
  • Credere che non ho bisogno di nessuno
  • Credere che sono in grado
  • Credere che non sono in grado
  • Credere che le mie azioni possano ferire gli altri
  • Credere che da me dipenda la felicità degli altri o che dagli altri dipenda la mia felicità.

Il grande inganno.

Quindi, dipendiamo da ciò che crediamo.

Sapete cosa significa credere?
Dal dizionario: credere = accogliere le proprie convinzioni o opinioni per intima persuasione.

Qualche anno fa avevo tenuto un workshop, quindi un lavoro di gruppo interattivo, che si intitolava Dipendere e Splendere e avevo portato proprio in contrapposizione al dipendere, inteso come ve lo porto oggi, il concetto di dipendere da ciò che credo come intima persuasione… versus lo splendere.


Perché lo splendere?

Lo splendere è ciò che accade quando smetto di dipendere, e non necessariamente da qualcuno o da qualcosa, ma in prima istanza da quello che “credo”, da quello che la mia mente, al servizio di un ego ferito, bambino, impaurito, mi dice che è vero. Ad esempio: “sono destinata a soffrire”, “per me non ci sono uomini disponibili a una relazione”, “incontro sempre la persona sbagliata”, ecc.


Cosa significa splendere?

Dal dizionario:
Emanare una luce o una luminosità molto intensa, brillare, rifulgere.
Di sentimento o stato d’animo: manifestarsi pienamente nell’aspetto o nel volto.

Da questa definizione, possiamo intuire come quello dello splendere sia un movimento che viene da dentro, da uno stato di connessione che per definizione non può includere il dipendere da qualche credenza.


Possono le credenze non essere solo limitanti, ma anche rinforzanti?

Sì, ma comunque creano un campo definito, limitato – mentre la luce divina dentro di me non ha limiti.
Posso splendere quando sono connesso alla luce divina dentro di me, non quando sono convinto di qualcosa.


Dipendenza e relazioni

Torniamo al tema della dipendenza nelle relazioni.
Spesso sentiamo che le relazioni possono essere un ostacolo per la nostra realizzazione personale o, al contrario, possiamo pensare che possiamo trovare lo scopo della nostra vita nelle relazioni (coppia/famiglia/figli).

Ricordiamoci questo:
Le relazioni sono un mezzo, non un fine. Sono un mezzo per un fine evolutivo (che sia di riproduzione della specie o di evoluzione dello stato di coscienza).


Perché siamo così dipendenti da quello che crediamo?

La dipendenza da ciò che crediamo nasce con il bisogno di credere in qualcosa. Credo, quindi esisto. Credo, quindi ho delle certezze (non importa se invalidanti, sono certezze).
Il bisogno di aggrapparsi e dipendere da certezze anche invalidanti che nel tempo possono portare ad altri tipi di dipendenze (cibo, alcol, sesso, lavoro, sport…) può derivare da:

  • Non avere idea di avere una luce divina dentro di me.
  • Ho visto fare questo ai miei genitori e ho pensato che la vita e lo scopo della vita fosse:
  • Avere una famiglia e vivere per essa
  • Avere un lavoro che ti dà da vivere e vivere per quello
  • Avere un lavoro che ti dà denaro e prestigio e vivere per quello
  • Avere una posizione sociale e…

In sintesi, potremmo dire che siamo cresciuti in uno schema di AVERE vs ESSERE.


AVERE vs ESSERE

Quello che spesso apprendiamo è che dobbiamo avere qualcosa o qualcuno. Poco ci viene detto dell’essere. O meglio, l’essere ci viene spiegato come qualcosa a servizio dell’avere:

  • Per avere questa cosa, devi essere così
  • Per avere un certo tipo di marito, devi essere un certo tipo di donna
  • Per avere un ruolo socialmente riconosciuto, devi essere una persona…

Ogni volta che baratto il mio essere per avere qualcosa, sto nutrendo una dipendenza. Questo lo facciamo ogni giorno, ogni istante, con amici, conoscenti, clienti… Barattiamo un po’ del nostro essere, barattiamo la nostra verità, la nostra essenza per essere visti bravi, buoni, generosi, immacolati, onesti, amabili… e avere il nostro ritorno di stima, apprezzamento, nuovi lavori, nuovi clienti, ecc…

Vi siete accorti che questo funziona sì, ma solo a basse frequenze?
Vi siete accorti che muovendovi su questo piano, attraete e vi circondate solo di persone che vi danno l’illusione di brillare, ma che in realtà stanno solo nutrendo il vostro ego tanto quanto voi state nutrendo il loro?


Le “illuminate” relazioni di coppia

Vediamo cosa accade nelle relazioni di coppia.
Esempio:
Lui o lei che incolpano il partner di non lasciarli spendere.
“Ah, se fossi libero/a… farei…”
“Ah, se non dovessi occuparmi della famiglia… sarei…”
“Ah, se… (andando più indietro) mia mamma/padre mi avessero fatto studiare… avrei…”
“Ah, se… non avessi dovuto occuparmi dei miei genitori… avrei…”

La domanda è: comunque siano andate le cose, cosa ti impedisce di cambiarle? Perché continuare a dipendere da una situazione del passato?

Risposte possibili:

  • È più comodo
  • Ormai è così, non si può tornare indietro (ma si può andare avanti ;-))
  • Fare soffrire le persone che amo (sei sicuro che già non stiano soffrendo? Perché difficilmente qualcuno che amiamo e che ci ama può essere felice se tu soffri!)

Quando agisco nell’amore non posso ferire nessuno

Posso ferire l’ego di qualcuno, certo, ma voglio continuare a nutrire relazioni eroiche o voglio accedere a relazioni di amore? E da quello spazio, splendere?

Quindi, per splendere, non ho bisogno di essere solo/a, ma ho bisogno di essere in una relazione di amore – con me stessa, con l’altro, con la vita.


Domande di autoesplorazione

  • Quali dipendenze posso riconoscere ancora oggi nella mia vita?
    Da dove nascono?
    A cosa mi sono servite fino ad oggi?
    Da che cosa mi hanno protetto?
    In che cosa mi hanno limitato?
    Nella mia famiglia c’è qualcuno che ho visto splendere? (sì/no, come e perché)
    Intorno a me ci sono persone che splendono? (sì/no, come e perché)

Prima di partecipare a questa serata, che idea avevi dello “splendere”?

Come vorresti trasformarlo oggi con gli strumenti che hai?
Splendere oggi per me significa:


Ogni volta che ti trovi davanti a una scelta, a un bivio, senti quale scelta porta alla separazione e quale all’amore.

Quale porta alla separazione da te stesso, dalla tua verità, dalla tua essenza?
E quale porta all’Amore con la A maiuscola (quello che l’ego non contempla), per te stesso, per l’essenza dell’altro, per la Vita?


Tutti i contenuti di questo articolo sono protetti da copyright. È vietata la riproduzione totale o parziale senza autorizzazione. È possibile condividere i contenuti citando sempre la fonte e il link originale Alexandra Francesca d’Alessandro.

Written-by-Alexandra-Francesca-D'Alessandro-Author

Scritto da Alexandra Francesca D’Alessandro

Alexandra Francesca D’Alessandro è una Metamedicina® International Consultant, Co-founder di Ciclika – The Joy of Being a Woman, Business Mentor, Trainer e Autrice. Con anni di esperienza nel campo della crescita personale e del benessere olistico, Alexandra offre consulenze specializzate per aiutare le persone a comprendere e risolvere i propri disagi fisici ed emotivi attraverso un approccio integrativo. La sua missione è supportare il benessere individuale e promuovere l’evoluzione personale. Scopri di più

Come posso aiutarti?
Prenota una sessione conoscitiva individuale

Leggi anche…

PUNTI DI APPOGGIO: NE HAI?

PUNTI DI APPOGGIO: NE HAI? Ieri mi sono svegliata con un gran mal di testa e sentivo il collo durissimo.Mi sono posta le domande tipiche che ci si fanno quando la testa duole e il collo si blocca. Ho ricevuto alcune risposte, ma il dolore era molto intenso e percepivo...

leggi tutto

NON CONFONDERE LO SFORZO CON LA FORZA

NON CONFONDERE LO SFORZO CON LA FORZA Si parla di forza: forza, determinazione, costanza, che provengono dalla volontà di dimostrare, come atto di violenza su se stessi, come sforzo. Oppure forza che proviene da uno spazio di integrità, determinazione e costanza che...

leggi tutto